Bollettino ADAPT 16 maggio 2022, n. 19

L’Accademia Meccanica Torneria Automatica Alfredo Colombo nasce all’interno dell’omonima Azienda, fondata nel 1962 da Alfredo Colombo e guidata oggi dai figli Cristina e Vincenzo.

L’azienda, con sede a Verderio (LC), si occupa della realizzazione di minuteria tornita di precisione, rivolgendosi a vari settori produttivi (automotive, controllo fluidi, oleodinamica ad alta pressione, condizionamento, elettrodomestico e medicale) ed operando nei mercati europei ed internazionali.

Ad aprile 2022 la nuova sede dell’Accademia ha aperto le porte agli studenti del corso IFTS post-diploma in Tecniche di industrializzazione del prodotto e del processo, di durata annuale, svolto in collaborazione con l’ITS Lombardia Meccatronica di Sesto San Giovanni.

Gli studenti svolgeranno parte del percorso formativo interno in Accademia, mentre le ore lavorative previste dal loro percorso formativo nel plant produttivo dell’Azienda, attraverso lo strumento dell’apprendistato.

Abbiamo incontrato Torneria Automatica Alfredo Colombo per visitare l’Accademia e dialogare con loro sulle ragioni che hanno portato l’azienda ad intraprendere questa nuova avventura nell’ambito della formazione post-secondaria. Nell’occasione, abbiamo rivolto alcune domande all’imprenditore Vincenzo Colombo e alle diverse figure responsabili del progetto.

 

 

“Nulla accade prima del sogno”: questa frase, molto evocativa, è presente all’interno della vostra struttura a rappresentare quella che è la filosofia aziendale. Da dove nasce? Ce la spiega?

Vincenzo Colombo: Dietro ogni grande obiettivo o risultato, c’è sempre un sogno portato avanti nel tempo con determinazione ed impegno. La realizzazione dei sogni non è sempre facile e spesso si scontra con la realtà dei fatti, con gli ostacoli che troviamo sulla nostra strada. Ma l’importante è non arrendersi, portare avanti la propria idea cercando di trasformarla in realtà. È questo l’approccio con cui ho iniziato il mio percorso in azienda, circa trent’anni fa, nel corso del quale ho cercato di trasmettere quella che era la mia visione e i miei obiettivi a lungo termine.

In passato, visitando fiere o altre filiere produttive, capitava di restare affascinati davanti ad aziende tecnologicamente più avanzate che operavano all’interno del nostro stesso settore produttivo. Queste esperienze si sono rivelate uno stimolo per noi, e ci hanno spinto a migliorare costantemente.

Un esempio da questo punto di vista è stato l’acquisto della prima macchina a controllo numerico della nostra azienda: eravamo la seconda realtà in Italia ad utilizzare quel tipo di tecnologia, in una sorta di pioneristica innovazione – a quel tempo – nel nostro comparto.

Ecco come si può spiegare la materializzazione del sogno, che da utopistico ed irraggiungibile inizia poco alla volta a prender forma. L’accademia formativa rappresenta un’ulteriore evoluzione di questo sogno, che però non si ferma. Speriamo di goderne i benefici, ma ci auguriamo che possano arrivare anche alle generazioni successive. Di più non posso svelare; altrimenti, come è risaputo, il sogno una volta svelato non si avvera…

 

 

 Quale è la finalità della vostra iniziativa? Perché la scelta di inaugurare un’accademia formativa?

 

Vincenzo Colombo: L’accademia formativa è la conseguenza dell’importanza che da sempre la formazione riveste all’interno della nostra azienda. Io stesso, nel percorso di crescita di cui parlavo, mi sono applicato in prima persona per imparare l’utilizzo di nuove macchine ed acquisire ulteriori competenze tecnologiche. L’attenzione alla formazione aziendale fa parte del nostro DNA.

Alessandro Magni (HR & CSR Manager): L’idea nasce durante il periodo pandemico, che ha duramente colpito il settore produttivo toccando di conseguenza anche la nostra realtà. La storia della nostra azienda insegna che nei momenti di maggior difficoltà, la scelta di puntare sulla formazione è stata sempre vincente. E così abbiamo agito anche in questo caso, optando per una scelta strategica che si sta rivelando funzionale alla ripresa a pieno regime delle attività.

Dino Gariboldi (Referente Formazione Tecnica): La mancanza di profili professionali di qualità è una problematica con cui indubbiamente le aziende devono fare i conti al giorno d’oggi. Ma l’immobilismo e il piangersi addosso non risolvono il problema. La soluzione che abbiamo individuato è stata rimboccarsi le maniche e attivarsi per formare le figure professionali di cui l’azienda ha bisogno. Ma la scelta dell’accademia formativa presenta anche altre ragioni che vanno oltre la logica del mercato. L’accademia vuole offrire percorsi di crescita professionale e personale ai giovani che si avvicinano alla professione di tecnico industriale; proporre una strada preferenziale nel passaggio tra mondo della scuola e ambito lavorativo, anche in un’ottica di impegno sociale. In ultimo, l’impegno nell’Accademia formativa rappresenta una sfida tanto per i giovani, quanto per noi stessi: siamo chiamati a trasmettere delle competenze e delle conoscenze accumulate in anni di esperienza, evitando di appiattirci in un puro trasferimento nozionistico ma cercando di coinvolgere i ragazzi e farli appassionare all’attività aziendale che portiamo avanti. L’entusiasmo mostrato dai ragazzi in queste prime fasi ci dice che ci stiamo riuscendo.

 

Come nasce la collaborazione con l’ITS Lombardia Meccatronica?

Vincenzo Colombo: Nel momento di progettazione dell’Accademia, è emersa la necessità di coinvolgere nel progetto una realtà che avesse grande esperienza dal punto di vista formativo. L’ITS Lombardia Meccatronica rappresenta in questo senso una realtà di primo livello nel territorio, che ha formato tra l’altro molti dei nostri colleghi e docenti interni; ci è sembrato il partner ideale per costruire un percorso che vedesse la collaborazione di professionisti della formazione da un lato e una realtà aziendale consolidata dall’altro.

 

Alessandro Magni: La collaborazione con l’ITS Lombardia Meccatronica è funzionale anche all’individuazione di un bacino di giovani potenzialmente interessati ad intraprendere tale percorso. Spesso, una delle cause della carenza di figure professionali di questo tipo è proprio la mancanza di conoscenza da parte dei giovani riguardo percorsi di formazione specifici e relative figure professionali. L’attività di orientamento è fondamentale per informare e comunicare quali sono le competenze di cui le aziende hanno bisogno, e che tipo di percorsi sono funzionali alla loro acquisizione. In ultimo, è necessaria un’opera di rivalutazione di figure tecniche, che godono ancora di cattiva “fama” a causa di logiche ormai superate. L’operatore inserito in mezzo a macchine rumorose, ambienti sporchi e con vestiti pieni d’olio oggi non esiste più, o almeno non nella nostra realtà: i nostri colleghi operano oggi in ambienti curati, puliti, luminosi e ad areazione controllata. Per questo la “bellezza” è uno dei nostri tre valori fondanti: “ha per cardini ordine e armonia, che nella cura degli spazi di ogni giorno ci fanno sentire nel nostro luogo di lavoro.” Il team Risorse Umane è costantemente teso non solo al progetto Accademia per come qui lo stiamo conoscendo, ma allo stesso tempo tiene il focus sul continuo rinnovamento delle competenze degli attuali colleghi: sempre di più necessitiamo di competenze digitali – oltre a quelle meccaniche – indispensabili a governare macchinari sempre più complessi insieme a conoscenze specifiche dei materiali e, in alcuni casi, una buona padronanza dell’inglese. Stiamo parlando di figure professionali altamente competenti, e per questo molto richieste dal mercato. C’è bisogno di un cambiamento a livello culturale per eliminare un pregiudizio ingiustamente diffuso.

 

Dino Gariboldi: In riferimento al ruolo sociale dell’Accademia, con l’ITS Lombardia Meccatronica vogliamo svolgere anche una funzione di recupero scolastico. I ragazzi iscritti al nostro corso non per forza devono provenire da percorsi esclusivamente tecnici, ma anche da esperienze liceali o universitarie. L’idea è quella di aiutare i giovani proponendogli un percorso che unisca formazione, competenze spendibili nel mercato e prospettive occupazionali.

  

 

Perché la scelta di collaborare proprio all’interno di un corso IFTS? Quali caratteristiche rendono questa modalità formativa adatta ad accompagnarsi all’esperienza lavorativa nella vostra azienda? E Quali sono i vantaggi, per gli studenti e per la vostra impresa, collegati al percorso IFTS svolto attraverso l’apprendistato?

 

Alessandro Magni: Le ragioni della scelta sono diverse. In termini di formazione, la durata di un anno del percorso IFTS ci permette di trasmettere le giuste competenze per la figura professionale richiesta. Inoltre, la ciclicità annuale ci consentirà di attivare una classe di giovani ogni anno, potendo gestire al meglio gli spazi e i tempi della formazione. Inoltre, a livello di recruiting, la prospettiva di entrare direttamente in azienda dopo un anno è molto attraente per i giovani, che spesso sono impazienti di applicare quanto imparato a livello teorico. Si tratta di una caratteristica da non sottovalutare: percorsi di formazione eccessivamente lunghi possono scoraggiare i giovani ed aumentare i tassi di abbandono.

 

Federica Gibellini (HR & Training Specialist): Anche se i percorsi IFTS prevedono già per legge il 30% delle ore da trascorrere in stage aziendale, la scelta dell’apprendistato ci è sembrata la più coerente con il percorso formativo che proponiamo. Crediamo che, nella prospettiva del giovane, avere un contratto di lavoro dal primo giorno del percorso renda più consapevoli del proprio ruolo e più responsabili verso l’attività di formazione: portiamo così in azienda un lavoratore-studente e non uno studente-lavoratore. L’impiegabilità immediata attraverso il contratto di apprendistato è utile anche dal punto di vista del recruiting, perché permette ai giovani di avere un ritorno economico per mantenersi mentre si formano. Inoltre, grazie al contratto di apprendistato il nostro percorso è strutturato in maniera tale che l’elemento della retribuzione cresce al crescere delle competenze che il giovane acquisisce.

 

Come è costruito il corso IFTS che proponete? Quali sono i punti di forza?

Federica Gibellini: Il percorso che abbiamo ideato ha previsto inizialmente un periodo di formazione esterna dei nostri apprendisti presso l’ITS Lombardia Meccatronica, da novembre 2021 a marzo 2022. Si tratta della parte più “classica” della formazione prevista, erogata attraverso lezioni frontali e riguardante per lo più insegnamenti teorici. Nel frattempo, abbiamo ultimato i lavori per la realizzazione dell’Accademia, in un ambiente completamente nuovo che prevede spazi di apprendimento, di confronto ma anche di svago.

Da aprile è iniziata la fase di formazione interna all’azienda, dove gli apprendisti vengono in contatto con le tecnologie e gli strumenti che utilizzeranno poi nell’attività lavorativa. Già in questa fase, verrà dedicata una settimana di affiancamento lavorativo per ogni mese di formazione tecnica su tecnologia, in modo da applicare le conoscenze acquisite ed al tempo stesso avere l’opportunità di tornare in aula per decodificare l’esperienza vissuta ed affrontare insieme eventuali dubbi rimasti. Successivamente, a partire da agosto i giovani saranno finalmente chiamati a mettersi alla prova con il lavoro vero e proprio in produzione.

Nonostante il percorso sia di per sé molto strutturato, abbiamo voluto fin da subito inserire elementi innovativi: ad esempio ore di lezione, tenute dai colleghi stessi, in cui i ragazzi hanno la possibilità di conoscere la totalità dei processi aziendali, non limitandosi alle sole competenze tecniche strettamente legate al ruolo di conduttore macchina. L’intento è accompagnarli a comprendere quanto l’attività che ciascuno svolge abbia un impatto significativo sul resto dei processi aziendali, non solo produttivi (ad esempio nelle aree IT, Finance, Technical Dept, Supply Chain …). Vogliamo che i ragazzi siano consapevoli di cosa significhi stare in azienda e vivere quotidianamente una realtà lavorativa.

 

Dino Gariboldi: Il punto di forza del percorso IFTS riguarda la particolarità del metodo formativo, che integra teoria, formazione sul campo e lavoro. Un esempio innovativo è l’aula “all’aperto”: accanto al macchinario di cui i ragazzi studiano il funzionamento, abbiamo installato una lavagna ed un tavolo didattico mobile, dove spieghiamo elementi teorici che sono immediatamente applicabili a livello pratico. La formazione che proponiamo non è un semplice affiancamento al lavoro: nel nostro caso si dovrebbe parlare di alleanza scuola – lavoro, e non di alternanza, proprio perché i due elementi non si escludono a vicenda ma sono complementari per una formazione piena ed efficace, che valorizzi i talenti dei ragazzi. L’attività formativa non si esaurisce qui, ma vede anche altri insegnamenti utili in un contesto aziendale, come alcune nozioni di diritto del lavoro o semplicemente istruzioni su come leggere una busta paga. Vogliamo che l’Accademia sia un traino per la formazione, anche per quanto riguarda quella dei lavoratori adulti.

 

 

La vostra azienda è presente sul territorio da oltre 60 anni: quanto è importante la presenza di percorsi che colleghino formazione ed esperienza lavorativa, in relazione all’imprenditoria locale? (Che vantaggi porta la presenza di percorsi simili alle imprese che operano a livello locale?)

Vincenzo Colombo: Il legame col territorio è una caratteristica che la nostra azienda vuole mantenere e la creazione dell’Accademia va in questa direzione. Per i giovani, intraprendere un percorso di formazione e lavoro in Torneria Colombo può garantire prossimità occupazionale e di vita, permettendogli così di crescere e costruire il proprio percorso di vita nei territori di appartenenza, senza dover essere costretti a spostarsi in cerca di opportunità lavorative. Attrarre i giovani talenti del territorio significa anche contribuire a livello sociale, contrastando la marginalizzazione e la disoccupazione giovanile.

 

 

Il ricambio generazionale all’interno dei contesti professionali stenta a decollare, anche a causa della crisi demografica del nostro paese. In questo senso, cresce sempre di più l’importanza del ruolo che i giovani ricoprono per la sopravvivenza di determinati settori produttivi. Quanto è importante formare nuove professionalità, intercettando i migliori talenti già nel corso del loro periodo formativo?

Vincenzo Colombo: I giovani rappresentano il futuro delle imprese, senza il loro coinvolgimento non sarà possibile portare avanti quanto abbiamo creato fino ad oggi. Per questo l’idea di un’Accademia rivolta a loro, che sia inclusiva, accogliente, formativa e riesca a trasmettere determinati valori che riguardano anche il contesto extra-lavorativo. Per spiegarvi il valore che hanno i giovani per la nostra azienda, voglio illustrarvi il simbolo che abbiamo deciso di realizzare all’interno degli spazi dell’Accademia.

Il logo storico della Torneria Colombo è collocato su un albero dai lunghi rami, che rappresenta la solidità della nostra azienda e allo stesso tempo la sua crescita costante nel tempo. Su questi rami ci sono dei boccioli color oro: sono in totale nove, come il numero dei ragazzi coinvolti nel primo corso IFTS attivato. Il talento dei nostri giovani, la loro voglia d’imparare e la loro energia rappresentano per noi un bene prezioso; una volta sbocciati, saranno il futuro dell’azienda e del nostro Paese.

 

Marco Delle Chiaie – ADAPT Junior Fellow

@M_DelleChiaie